Il Presepe di San Cipriano

Curiosità

 

Significato 

  • Il termine Presepe (o Presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il Presepe indica la scena della nascita di Gesù, derivata dalle sacre rappresentazioni medioeva

Il Presepe Moderno

 

  • La tradizione del Presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi che nel 1223 realizzò a graffio la prima rappresentazione vivente della Natività. Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita di Cristo, queste non erano che “sacre rappresentazioni” delle varie liturgie celebrate nel periodo  medievale. Per i primi grandi Presepi bisogna aspettare il XV secolo quando si diffuse l’usanza di collocare nelle chiese grandi statue. Dal XVII secolo il Presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di “soprammobili” o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all’invito del Papa durante il Concilio di Trento. Nel XVII secolo a Napoli si scatenò una vera e propria competizione tra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso. Nello stesso secolo a Bologna, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotta dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli. Con i secoli successivi il presepe occupò anche gli appartamenti dei borghesi e del popolino, in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.

Gli artisti di un tempo dipingevano la stella di Betlemme come un fiore, o un sole, o un angelo, oppure una stella a otto punte. Il pittore Giotto fu il primo a ritrarla come una cometa, perché nel 1301 aveva visto la Cometa di Halley passare nel cielo con la sua coda luminosa e ancora oggi noi ne mettiamo una sopra il presepe.

 

Gli artisti di un tempo dipingevano la stella di Betlemme come un fiore, o un sole, o un angelo, oppure una stella a otto punte. Il pittore Giotto fu il primo a ritrarla come una cometa, perché nel 1301 aveva visto la Cometa di Halley passare nel cielo con la sua coda luminosa e ancora oggi noi ne mettiamo una sopra il presepe.

 

Nella natività e nei quadri di Magi ci sono spesso diversi animali. Qualche artista ha usato animali speciali per dare messaggi molto belli: un pavone come segno di eternità, delle colombe simbolo di purezza, un agnello simbolo della Passione di Gesù. Nel nostro presepio non mancano di certo le pecore, a volte le galline, le oche, i cani, i cammelli …. Anche il Creato è in prima fila per contemplare la nascita di Gesù.

 

Avrete notato che quasi sempre Maria la vestono di rosso, con un mantello blu, ma c’è ancora un altro particolare riferito a Maria che può sfuggire a chi non è attento, molte volte nei quadri che la ritraggono è dipinta una colonna. Sta a simboleggiare la solidità di Maria, sostegno sicuro, appunto come una colonna.

ll presepe genovese è, fra i molti delle varie città italiane, quello che - assieme al presepe napoletano ed a quello bolognese - gode di maggior prestigio vantando antiche e consolidate tradizioni, tanto da aver dato vita, nel  Settecento, ad una vera e propria scuola.

A tale scuola è attribuito notevole valore, oltre che per l'antico radicamento sul territorio di numerose botteghe artigiane, nelle quali venivano realizzate le prime figurine per la sacra rappresentazione, soprattutto per la minuzia e la pregevolezza dei materiali usati (dal  legno alla ceramica, ma, anche, alla carta adoperata per produrre raffinate sagome disegnate) con cui - soprattutto nel passato - venivano rifinite nei minimi particolari le statuine (vestimenti, particolari dei volti, ecc.) destinate a prendere vita sotto una rigorosa volta celeste.

 

Della rappresentazione della Natività di  Gesù Cristo nel capoluogo ligure - spesso definita con il nome alternativo di presepio - si ha notizia a partire dal  XVII Secolo quando già era attiva a Santa Maria di Castello una Compagnia del Santo Presepio ed alcune figure in legno destinate alla chiesa di San Giorgio venivano commissionate all'intagliatore Matteo Castellino.

 

La stalla o grotta in cui Maria e Giuseppe avrebbero dato alla luce il Messia non compare nei Vangeli canonici: sebbene Luca citi i pastori e la mangiatoia, nessuno dei quattro evangelisti parla esplicitamente di una grotta o di una stalla. Nell'unica citazione, quella appunto di LUCA ("...in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo" - Ev., 2,7), non c'è un asino né un bue: questa è una leggenda molto posteriore, ed è riportata solo nel Vangelo apocrifo “PSEUDO-MATTEO”. Questo apocrifo è molto tardivo, certamente del periodo antisemita e pagano: PSEUDO-MATTEO colloca la nascita in una stalla e aggiunge bue e asino per ironizzare sulla incredulità del popolo ebraico che non ha voluto riconoscere Gesù.

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MeteoPolcevera è un progetto nato nel 2015, ideato e realizzato per consentire un controllo in tempo reale delle condizioni meteorologiche del territorio della Valpolcevera, della quale fanno parte Serra Riccò, Mignanego, Sant'Olcese, Ceranesi e Genova.
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