Significato
Il Presepe Moderno
Gli artisti di un tempo dipingevano la stella di Betlemme come un fiore, o un sole, o un angelo, oppure una stella a otto punte. Il pittore Giotto fu il primo a ritrarla come una cometa, perché nel 1301 aveva visto la Cometa di Halley passare nel cielo con la sua coda luminosa e ancora oggi noi ne mettiamo una sopra il presepe.
Gli artisti di un tempo dipingevano la stella di Betlemme come un fiore, o un sole, o un angelo, oppure una stella a otto punte. Il pittore Giotto fu il primo a ritrarla come una cometa, perché nel 1301 aveva visto la Cometa di Halley passare nel cielo con la sua coda luminosa e ancora oggi noi ne mettiamo una sopra il presepe.
Nella natività e nei quadri di Magi ci sono spesso diversi animali. Qualche artista ha usato animali speciali per dare messaggi molto belli: un pavone come segno di eternità, delle colombe simbolo di purezza, un agnello simbolo della Passione di Gesù. Nel nostro presepio non mancano di certo le pecore, a volte le galline, le oche, i cani, i cammelli …. Anche il Creato è in prima fila per contemplare la nascita di Gesù.
Avrete notato che quasi sempre Maria la vestono di rosso, con un mantello blu, ma c’è ancora un altro particolare riferito a Maria che può sfuggire a chi non è attento, molte volte nei quadri che la ritraggono è dipinta una colonna. Sta a simboleggiare la solidità di Maria, sostegno sicuro, appunto come una colonna.
ll presepe genovese è, fra i molti delle varie città italiane, quello che - assieme al presepe napoletano ed a quello bolognese - gode di maggior prestigio vantando antiche e consolidate tradizioni, tanto da aver dato vita, nel Settecento, ad una vera e propria scuola.
A tale scuola è attribuito notevole valore, oltre che per l'antico radicamento sul territorio di numerose botteghe artigiane, nelle quali venivano realizzate le prime figurine per la sacra rappresentazione, soprattutto per la minuzia e la pregevolezza dei materiali usati (dal legno alla ceramica, ma, anche, alla carta adoperata per produrre raffinate sagome disegnate) con cui - soprattutto nel passato - venivano rifinite nei minimi particolari le statuine (vestimenti, particolari dei volti, ecc.) destinate a prendere vita sotto una rigorosa volta celeste.
Della rappresentazione della Natività di Gesù Cristo nel capoluogo ligure - spesso definita con il nome alternativo di presepio - si ha notizia a partire dal XVII Secolo quando già era attiva a Santa Maria di Castello una Compagnia del Santo Presepio ed alcune figure in legno destinate alla chiesa di San Giorgio venivano commissionate all'intagliatore Matteo Castellino.
La stalla o grotta in cui Maria e Giuseppe avrebbero dato alla luce il Messia non compare nei Vangeli canonici: sebbene Luca citi i pastori e la mangiatoia, nessuno dei quattro evangelisti parla esplicitamente di una grotta o di una stalla. Nell'unica citazione, quella appunto di LUCA ("...in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo" - Ev., 2,7), non c'è un asino né un bue: questa è una leggenda molto posteriore, ed è riportata solo nel Vangelo apocrifo “PSEUDO-MATTEO”. Questo apocrifo è molto tardivo, certamente del periodo antisemita e pagano: PSEUDO-MATTEO colloca la nascita in una stalla e aggiunge bue e asino per ironizzare sulla incredulità del popolo ebraico che non ha voluto riconoscere Gesù.